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We can change! Possiamo cambiare! Ma il cambiamento di chi è? Delle cosiddette "seconde generazioni" dell'immigrazione? Degli "italiani"? O di quanti abitano la città? E soprattutto, quale cambiamento cercare, desiderare, promuovere? Negli odierni contesti plurali, in cui la differenza culturale e religiosa si presenta ancora come problema e genera resistenze e muri di varia natura, l'attuazione di un cambiamento capace di attuarci a vivere bene insieme agli altri nella città chiama in causa l'educabilità di ciascuno e interpella direttamente la riflessione pedagogica.